Il tema della 8a edizione è “TEMPO“.

Quest’anno Amabili Confini, in programma dal 18 maggio al 15 giugno 2023, proporrà un’anteprima il 4 maggio e un Amabili Confini Off (fuori programma) il 22 giugno.

Come accaduto nelle precedenti edizioni, anche quest’anno abbiamo scelto un tema dal potere evocativo, in grado di creare risonanze in ognuno, realizzando quel desiderio sempre vivo di dare voce, attraverso la scrittura, alle proprie emozioni.

Tra tutti gli scritti pervenuti dalle cinque macroaree in cui sarà suddivisa Matera ne saranno scelti dieci. Il criterio seguito per la selezione riguarderà essenzialmente la capacità dei testi di suscitare emozioni nel lettore e trascenderà l’aspetto meramente formale e letterario. Amabili Confini, infatti, non ha le caratteristiche di un premio letterario: non ci sono giurie, non ci sono accademici, non ci sono esperti a valutare i racconti. L’obiettivo che l’iniziativa si pone è quello di incoraggiare chiunque a cimentarsi nella scrittura, dai bambini agli adulti, facendo emergere qualità spesso sottovalutate, se non ignorate, e ampliando il più possibile la platea dei partecipanti.

A ogni macroarea sarà abbinato un prestigioso scrittore italiano che converserà con gli autori dei testi selezionati, esprimendo le sue considerazioni sul contenuto degli scritti e dando loro dei suggerimenti utili per migliorarli ulteriormente. Inoltre, verrà dato ampio spazio alla presentazione del suo nuovo romanzo.

Le macroaree di Matera

Macroarea A
Lanera
Pini
G. Fortunato
Cappuccini
Agna
Macroarea B
Granulari
San Giacomo
San Pardo
Macroarea C
Borgo La Martella
Venusio
Picciano
Macroarea D
Serra Rifusa
Villa Longo
Platani
Macroarea E
Spine Bianche
Piccianello
Serra Venerdì

Sezioni

Periferie sociali, in cui si dà voce ai racconti dei migranti dei centri di accoglienza e dei detenuti della Casa Circondariale di Matera.

Fuori zona, riservato ai racconti pervenuti da altri luoghi della Basilicata e da altre Regioni italiane.

Amabili versi: alla rassegna si potrà partecipare non solo con i racconti brevi ma anche con le poesie, ispirate al tema dell’ottava edizione e provenienti da tutta Italia.

Amabili alchimìe: la rassegna si propone anche l’obiettivo di tessere relazioni e sinergie con altre associazioni culturali attive nel territorio lucano e non solo. In questo modo, grazie all’attivismo e all’entusiasmo di tanti appassionati, si innescheranno contaminazioni e si svilupperanno nuove idee.

Gli scrittori

EDOARDO ALBINATI

Edoardo Albinati nasce a Roma nel 1956. Da quasi trent’anni lavora come insegnante nel penitenziario di Rebibbia. Dal 1984 entra a far parte della rivista «Nuovi Argomenti» dove pubblica i suoi primi scritti. Esordisce nel 1988 con la raccolta di racconti Arabeschi della vita morale seguita dal Il polacco lavatore di vetri (1989); Orti di guerra (1997), Sintassi italiana (2001), Svenimenti (2004, Premio Viareggio) e Tuttalpiù muoio (2006). Nei primi anni 2000 lavora presso l’Alto commissariato ONU per i rifugiati in Afghanistan. Da questa esperienza nasce il libro Il ritorno. Diario di una missione in Afghanistan (2003, Premio Napoli). Ha tradotto numerosi autori anglofoni tra cui William Shakespeare, Vladimir Nabokov e Robert Louis Stevenson e scritto diverse sceneggiature per il cinema collaborando con registi come Marco Bellocchio e Matteo Garrone. Tra le opere più recenti si ricordano: La scuola cattolica (Premio Strega 2016), Un adulterio (2017), il saggio Cronistoria di un pensiero infame (2018), Cuori fanatici. Amore e ragione (2019), Desideri deviati. Amore e ragione (2020), Velo pietoso. Una stagione di retorica (2021), La tua bocca è la mia religione (2022). Nello stesso anno esce per Rizzoli Uscire dal mondo.

Fuani Marino
MARIA GRAZIA CALANDRONE

Maria Grazia Calandrone (Milano, 1964) è poetessa, scrittrice, giornalista, drammaturga, artista visiva, autrice e conduttrice per la Rai. Scrive per il «Corriere della Sera» e tiene laboratori di poesia nelle scuole e nelle carceri. Con i suoi libri di poesia ha vinto importanti premi. La sua ultima opera, Splendi come vita (Ponte alle Grazie 2021), è entrata nella dozzina del Premio Strega. Per Einaudi ha pubblicato Dove non mi hai portata (2022).

Vera Gheno
CARMEN VERDE

Carmen Verde è nata a Santa Maria Capua Vetere e vive da tempo a Roma. Suoi racconti sono stati pubblicati in antologie, saggi, riviste e plaquette (Nottetempo, Biblohaus, Cadillac, Succedeoggi, Cultura e dintorni, Babbomorto editore). Con Alex Oriani ha scritto “Tutta la vita dietro un dito” (Salani editore, 2019), segnalato dal Premio Calvino 2018. Nel 2022 esce per Neri Pozza “Una minima infelicità”, il suo romanzo d’esordio.

Chiara Valerio
GIORDANO MEACCI

Giordano Meacci è nato a Roma nel 1971. Ha pubblicato Fuori i secondi (Rizzoli, 2002), la raccolta Tutto quello che posso (minimum fax, 2005). il reportage Improvviso il Novecento. Pasolini professore (minimum fax, 2015) e nel 2016 il suo primo romanzo Il cinghiale che uccise Liberty Valance (Einaudi), finalista al Premio Strega 2016. Ha scritto numerosi racconti, tra cui La qualità dell’aria (minimum fax, 2004), Deandreide (Rizzoli, 2005), Sono come tu mi vuoi. Storie di lavori (Laterza, 2009), Quando tutto finisce (Hacca, 2012). Con Claudio Caligari e Francesca Serafini ha scritto Non essere cattivo (2015) di Claudio Caligari. Con Dori Ghezzi e Francesca Serafini ha scritto Lui, io, noi (Einaudi, 2018), con Francesca Serafini ha scritto Fabrizio De André. Principe libero (2018) e Carosello Carosone (2021, Premio Flaiano per la sceneggiatura televisiva). Nel 2022 è uscito il romanzo Cittadino Cane (Industria & Letteratura) e a marzo verrà pubblicato il suo nuovo libro.

Alberto Garlini
ANILDA IBRAHIMI

Anilda Ibrahimi è nata a Valona nel 1972. Ha studiato letteratura a Tirana. Nel 1994 ha lasciato l’Albania, trasferendosi prima in Svizzera e poi, dal 1997, in Italia. Il suo primo romanzo Rosso come una sposa è uscito presso Einaudi nel 2008 e ha vinto i premi Edoardo Kihlgren – Città di Milano, Corrado Alvaro, Città di Penne, Giuseppe Antonio Arena. Per Einaudi ha pubblicato anche il suo secondo romanzo L’amore e gli stracci del tempo (2009 e 2011, di cui sono stati opzionati i diritti cinematografici, premio Paralup della Fondazione Nuto Revelli). I suoi romanzi sono tradotti in sei Paesi. Ha pubblicato, sempre per Einaudi, Non c’è dolcezza (2012), Il tuo nome è una promessa (2017) e Volevo essere Madame Bovary (2022).

 

Fuani Marino
Antonella Lattanzi

Antonella Lattanzi è nata a Bari nel 1979 e vive a Roma. È scrittrice e sceneggiatrice. Ha pubblicato i romanzi Devozione (Einaudi 2010 e 2023), Prima che tu mi tradisca (Einaudi 2013), Una storia nera (Mondadori, 2017), Questo giorno che incombe (HarperCollins Italia, 2021) e Cose che non si raccontano (Einaudi, 2023). Per il cinema ha scritto, tra le altre, le sceneggiature di Fiore di Claudio Giovannesi, Il campione e Una storia nera (tratto dal suo romanzo omonimo) di Leonardo D’Agostini. Collabora con il «Corriere della Sera». È tradotta in diverse lingue.

Andrea Pomella
MARCELLO FOIS

Marcello Fois è nato a Nuoro nel 1960 e vive a Bologna. I suoi libri sono tradotti in molte lingue. Presso Einaudi ha pubblicato Ferro RecenteMeglio mortiDura madrePiccole storie nereMemoria del vuoto (premio Super Grinzane Cavour2007 – Supervincitore Narrativa italiana e Premio Paolo Volponi 2007), SheolL’ultima volta che sono rinatoSempre caro,Stirpe (premio Città di Vigevano e premio Frontino Montefeltro 2010), Sangue dal cieloL’altro mondoNel tempo di mezzo (finalista al premio Campiello e al premio Strega 2012), L’importanza dei luoghi comuni (2013), Luce perfetta (premio Asti d’Appello 2016), Manuale di lettura creativa (2016), Quasi Grazia (2016), I Chironi (trilogia che raccoglie in un unico volume StirpeNel tempo di mezzoLuce perfetta), Del dirsi addio (2017 e 2018), il libro in versi L’infinito non finire (2018), Pietro e Paolo (2019 e 2020) e L’invenzione degli italiani. Dove ci porta Cuore (2021). Nel 2022 esce per Solferino La mia Babele.

Programma completo

4 MAGGIO 2023
Ore 18:30
ANTEPRIMA Amabili Confini
Ospite: Edoardo Albinati
Museo “D. Ridola” – Sala convegni 

USCIRE DAL MONDO

È possibile vivere “fuori dal mondo”? Si tratta di un desiderio legittimo o di una condanna? Da una parte vorremmo essere lasciati finalmente in pace, ma al tempo stesso temiamo la solitudine come la peggiore delle infelicità. In queste pagine Edoardo Albinati prova a raccontare cosa accade quando ci rendiamo inaccessibili agli altri, oppure sono gli altri a confinarci su un’isola senza vie di fuga. La vita precipita in un pozzo per scelta, per errore o per destino, e niente tranne un miracolo sembra possa tirarci fuori. Un tema di estrema attualità, oggi che all’esclusione sociale si sono aggiunte quella autoimposta da chi decide di non uscire più da camera sua, e quella prodotta dalle campagne di abuso online. Un detenuto pazzerello, una ragazza afflitta da una misteriosa malattia, un artista misantropo sono i naufraghi al centro di queste tre novelle: ma a ben vedere, anche i personaggi intorno a loro vivono altrettanto struggenti forme di solitudine da cui cercano di evadere a ogni costo attraverso l’amore, la cura, la parola, la violenza. Albinati si muove con una scrittura esatta e inarrestabile dentro le ossessioni del nostro tempo, per far emergere sentimenti che riguardano tutti: la paura del giudizio altrui, il febbrile desiderio di essere compresi.

18 maggio 2023

Ore 18:30
Ospite: Maria Grazia Calandrone
Rione Serra Venerdì – Spiazzo Viale Rosmini

DOVE NON MI HAI PORTATA

 Un uomo e una donna, dopo aver abbandonato nel parco di Villa Borghese la figlia di otto mesi, compiono un gesto estremo.

2021. Quella bambina abbandonata era Maria Grazia Calandrone. Decisa a scoprire la verità, torna nei luoghi in cui sua madre ha vissuto, sofferto, lavorato e amato. E indagando sul passato illumina di una luce nuova la sua vita.
1965. Dove non mi hai portata è un libro intimo eppure pubblico, profondamente emozionante e insieme lucidissimo. Attraversando lo specchio del tempo, racconta una scheggia di storia d’Italia e le vite interrotte delle donne. Ma è anche un’indagine sentimentale che non lascia scampo a nessuno, neppure a chi legge.

25 MAGGIO 2023

Ore 18:30
Ospite: Carmen Verde
Rione San Pardo – Slargo vico G. Bruno

UNA MINIMA INFELICITA’

Una minima infelicità è un romanzo vertiginoso. Una nave in bottiglia che non si può smettere di ammirare. Annetta racconta la sua vita vissuta all’ombra della madre, Sofia Vivier. Bella, inquieta, elegante, Sofia si vergogna del corpo della figlia perché è scandalosamente minuto. Una petite che non cresce, che resta alta come una bambina. Chiusa nel sacrario della sua casa, Annetta fugge la rozzezza del mondo di fuori, rispetto al quale si sente inadeguata. A sua insaputa, però, il declino lavora in segreto. È l’arrivo di Clara Bigi, una domestica crudele, capace di imporle regole rigide e insensate, a introdurre il primo elemento di discontinuità nella vita familiare. Il padre, Antonio Baldini, ricco commerciante di tessuti, cede a quella donna il controllo della sua vita domestica. Clara Bigi diventa cosí il guardiano di Annetta, arrivando a sorvegliarne anche le letture. La morte improvvisa del padre è per Annetta l’approdo brusco all’età adulta. Dimentica di sé, decide di rivolgere le sue cure soltanto alla madre, fino ad accudirne la bellezza sfiorita. Allenata dal suo stesso corpo alla rinuncia, coltiva con ostinazione il suo istinto alla diminuzione. Ogni pagina di questo romanzo ci mostra cosa significhi davvero saper narrare utilizzando una lingua magnifica che ci ipnotizza, ci costringe ad arrivare all’ultima pagina, come un naufragio desiderato. Questo libro è il miracolo di una scrittrice che segna un nuovo confine nella narrativa di questi anni.

1 giugno 2023

Ore 18:30
Ospite: Giordano Meacci
Rione Lanera – Viale della Quercia, Parco di fronte al Pink Blue Bar

A sei anni da Il Cinghiale che uccise Liberty Valance, finalista al Premio Strega 2016, Giordano Meacci torna alla narrativa e attraverso una caleidoscopica esplosione di punti di vista, che fanno collidere finzione e verità, passato e profezia, ragioni intime e pubbliche meschinità, racconta la vita del cittadino Carlo Cane. Bambino alle prese con un padre immaginario, sindaco ragazzo di Rignago Barabba, consulente informale di dittatori russi, fondatore di partiti, invecchiato consulente aziendale: questa è la storia sospesa delle ambizioni di un uomo e del suo desiderio di mostrarsi vivo, in un tempo in cui niente sembra tanto contraddittorio e impraticabile quanto l’aspirazione alla grandezza.

8 giugno 2023

Ore 18:30
Ospite: Anilda Ibrahimi
Rione Villa Longo – Piazza Firenze, accanto al presidio sanitario

VOLEVO ESSERE MADAME BOVARY

Hera è nata in un Paese del socialismo reale dove la donna lavora almeno quanto l’uomo e la bellezza è una colpa, soprattutto per una ragazza ambiziosa come lei. Da piccola divorava i romanzi di Tolstoj e Balzac, in cui le eroine sono tutte fedifraghe e di solito fanno una brutta fine, ma anche tanti libri di propaganda secondo cui l’ideale femminile è sposarsi e lavorare in campagna. Hera è cresciuta cosí, in bilico tra il desiderio di diventare qualcuno e la consapevolezza di dover rigare dritto, tra la voglia di vestirsi alla moda sfidando le censure del regime e i rimproveri di nonna Asmà. Poi, un giorno, è partita per Roma. In Italia all’inizio ha sofferto, si è sentita smarrita. Insieme a Stefano però ha trovato il suo centro: è diventata un’artista, ha dei figli che ama, non ha piú avuto paura di sembrare troppo. E allora cosa ci fa a Tirana con Skerd, uno con cui non ha nulla da condividere se non il corpo? E perché insieme a lui sente pulsare cosí forte l’eco della lingua madre? Hera non è piú quella ragazzina che cercava il grande amore nel dramma e negli uomini autoritari, ma ogni cosa intorno a lei sembra volerla ricacciare di nuovo nel passato da cui è fuggita. Con la sua voce essenziale e un umorismo piú tagliente che mai, Anilda Ibrahimi ha scritto un romanzo sulle insidie dell’appartenenza e della memoria, sui modelli femminili da incarnare e ribaltare, sull’importanza di rimanere fedeli a ciò che siamo diventati quando il tempo insiste per riportarci indietro. Un’educazione sentimentale ironica e intelligente, capace di rovesciare molti stereotipi su ciò che crediamo di sapere delle donne.

15 giugno 2023

Ore 18:30
Ospiti: Antonella Lattanzi
Rione Serra Rifusa – Piazzetta ex Unimed

Cose che non si raccontano

Non è mai il momento giusto per fare un figlio. Prima vogliamo vivere, viaggiare, lavorare. Antonella vuole diventare una scrittrice: la sua è un’ambizione assoluta, senza scampo. Per questo a vent’anni, per due volte, interrompe volontariamente la gravidanza. Quando anni dopo si sente invece pronta, con un compagno a fianco, è il suo fisico a non esserlo. E così inizia l’iter brutale dell’ostinazione, dell’ossessione, della medicalizzazione. Certi supplizi, le aspirazioni inconfessate, la felicità effimera e spavalda, la sofferenza e la collera. Si direbbe una storia già scritta, ma qui non c’è nulla di consueto: è come raccontare da dentro una valanga, con la capacità incredibile, rotolando, di guardarsi e non crederci, e sfidarsi, condannarsi, sorridersi per farsi coraggio. In un crescendo di indicibile potenza narrativa, Antonella Lattanzi descrive (sulla sua pelle) la forza inesorabile di un desiderio che non si ferma davanti a niente, ma anche i sensi di colpa, l’insensibilità di alcuni medici, l’amicizia che sa sostenere i silenzi e le confidenze piú atroci, il rapporto di coppia sempre sul punto di andare in frantumi, la rabbia ferocissima verso il mondo (e le donne incinte). Tenendo il lettore stretto accanto a sé, incollato alla pagina, con un uso magistrale del montaggio, capace di creare una suspense da thriller. La cosa strabiliante è che pur raccontando una storia eccezionale, e cruda, questo romanzo riesce in realtà a parlare in modo vero, e profondamente attuale, di tutte le donne – madri e non madri – che in un punto diverso della loro vita si sono chieste: desidero un figlio? qual è il momento giusto? dovrò rinunciare a me stessa, alle mie ambizioni? e perché tutte restano incinte e io no?

«Ho una diga nella testa dove stanno nascoste tutte le cose che fanno davvero troppo male. Quelle cose, io non voglio dirle a nessuno. Io non voglio pensarle, quelle cose. Io voglio che non siano mai esistite. E se non le dico non esistono».

Antonella Lattanzi ha trovato parole esatte per questa storia, che è sua e di tutte le donne – ambiziose, indecise, testarde, libere di scegliere. Un libro emozionante, che non si riesce a smettere di leggere, straordinariamente contemporaneo.

22 giugno 2023

Ore 18:30
Amabili Confini off con Marcello Fois
Cortile ex Ospedale S. Rocco

LA MIA BABELE

Una nascita rocambolesca, un battesimo in articulo mortis che gli regala almeno tre nomi, un’infanzia da predestinato alla gloria in quanto figlio unico, un difficile apprendistato da «sardoparlante» (per di più con gli occhiali) nella scuola di lingua italiana, una precoce lettura del Conte di Montecristo senza sapere cosa fosse un abate…

La storia del protagonista di questo libro, che forse ne è anche l’autore, è segnata da un’incessante lotta con l’angelo, e l’angelo è il linguaggio.

Inutile stupirsi se, dopo un breve e infelice passaggio a Medicina, la scelta sarà laurearsi in Italianistica, in una Bologna illuminata dalla predicazione laica di Ezio Raimondi, per poi diventare scrittore, per di più tradotto all’estero.

Si aprono così le porte di una Babele popolata di esseri strani, i traduttori, il cui compito preciso sembra essere travisare ciò che scrivi, ma nel modo giusto: perché tradurre significa tradire, per far vivere il testo non solo in un’altra lingua ma in un’altra cultura. E il testo, si suppone, ringrazia; ma l’autore?

La vita diventa letteratura, che a sua volta innerva la vita: accade nelle pagine di questo memoir letterario in cui si rincorrono ricordi d’infanzia e storia sociale, incontri e autoanalisi, avventure in terra italiana e straniera e riflessioni attraverso le lingue, non solo d’Europa.

In un racconto che per esser vero non è tuttavia meno apocrifo, Marcello Fois conduce il lettore all’appuntamento più importante, quello con la parola giusta, capace di illuminare una pagina come una vita.

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