Riceviamo e pubblichiamo, sempre con piacere, anche le riflessioni dello studente Francesco Contini del Liceo Classico “E. Duni” di Matera, sulla sua partecipazione ad Amabili Confini.

Buona lettura!

“L’anima non è un vaso da riempire, ma un fuoco da suscitare.” (Plutarco)
Amabili Confini è stata una straordinaria opportunità per suscitare il fuoco dell’entusiasmo, della condivisione, della consapevolezza che nulla può dare più forza di una passione profonda e purificatrice.
La lettura, quella attenta, appassionata, educata, ha questo effetto: apre le menti, alimenta la progettualità, esalta il desiderio ardente di trasformare un sogno in progetto e poi … relativizza. Sì, relativizza la situazione dei singoli a quelle descritte e vissute dai personaggi dei libri, e nel relativizzare offre opportunità di confronto e crescita. Perché, alla fine, siamo un po’ tutti come Madame Bovary: imprigionati nella tetra ripetitività e sempre alla ricerca del diverso, di una passione mai saziabile, di una irraggiungibile felicità.

Costruiamo la nostra felicità e crediamo nelle nostre passioni con il confronto, arma di cambiamento e rinnovata fiducia che un semplice libro, finestra del pensiero, può alimentare. Un libro, infatti, è il luogo sicuro che accoglie l’anima e le permette di immergersi nelle emozioni di cui ha bisogno nel momento in cui si sceglie di leggerlo, perché, come riporta l’iscrizione sulla biblioteca di Tebe, la lettura è “medicina per l’anima”.

Questa straordinaria iniziativa costituisce la medicina per una città che può fare davvero cultura, quella vera, solo integrando e coinvolgendo. Le periferie urbane e le periferie sociali, Amabili Confini lo dimostra, sono il motore con cui ripartire per presentarsi pronti alle sfide future.

Francesco Contini
IV D Liceo Classico “E. Duni”