“Oblìo” è il tema della nona edizione di Amabili Confini

“Oblìo” è il tema della nona edizione di Amabili Confini

A partire da giovedì 22 febbraio e fino al 30 aprile sarà possibile partecipare alla nona edizione di Amabili Confini con un racconto breve o una poesia ispirati al tema “Oblìo”. Basterà collegarsi al sito www.amabiliconfini.it, compilare il modulo che comparirà nella home page e inviare l’elaborato in formato word. La redazione sarà pronta ad accogliere i testi che giungeranno dalla città di Matera e dai Comuni italiani. Come per le precedenti edizioni, anche quest’anno è stato scelto un tema evocativo che possa stimolare la sensibilità e la fantasia di ognuno.

Tra tutti gli scritti pervenuti dalle macroaree in cui sarà suddivisa la città di Matera, saranno selezionati quei testi che avranno suscitato maggiori emozioni, al di là della qualità letteraria.

Amabili Confini è un progetto di rigenerazione sociale, ideato da Francesco Mongiello, che coinvolge i residenti dei quartieri materani e di altri Comuni italiani. Non rientra nella categoria dei festival o degli austeri premi letterari: non ci sono giurie, né esperti a valutare i racconti. L’iniziativa è inclusiva ed è volta a incoraggiare chiunque a cimentarsi nella scrittura, dai bambini agli adulti, facendo emergere le loro inclinazioni e ampliando così la platea dei partecipanti.

Ad ogni macroarea sarà abbinato un prestigioso scrittore italiano che converserà con gli autori dei testi selezionati, esprimendo le sue considerazioni e i suoi suggerimenti sul contenuto degli scritti. Inoltre, verrà dato ampio spazio alla presentazione del suo nuovo romanzo.
Il progetto intende stimolare la partecipazione attiva degli abitanti, creando le condizioni affinché ognuno si senta parte attiva di un processo di condivisione che vedrà protagonista l’intera comunità.

Il programma di Amabili Confini si svolgerà quest’anno dal 16 maggio al 13 giugno, con un’anteprima il 2 maggio ed un fuori programma, Amabili Confini Off, il 20 giugno.

Amabili Confini 2024 - Segnalibro

Amabili Confini 2024 – Segnalibro

Qui di seguito le sezioni della nona edizione:

  • Periferie sociali: in cui si dà voce ai racconti dei migranti dei centri di accoglienza e dei detenuti della Casa Circondariale di Matera;
  • Fuori zona: riservato ai racconti pervenuti da altri luoghi della Basilicata e da altre Regioni italiane;
  • Amabili versi: alla rassegna si potrà partecipare non solo con i racconti brevi ma anche con le poesie, ispirate al tema della nona edizione e provenienti da tutta Italia;
  • Amabili alchimìe: la rassegna si propone anche l’obiettivo di tessere relazioni e sinergie con altre associazioni culturali attive nel territorio lucano e non solo. In questo modo, grazie all’attivismo e all’entusiasmo di tanti appassionati, si innescheranno contaminazioni e si svilupperanno nuove idee. Quest’anno la rassegna approderà ad Altamura, grazie alla collaborazione dell’associazione “Spiragli”.

 

Presentazione del libro “Nessuna come lei” di Sara De Simone

Presentazione del libro “Nessuna come lei” di Sara De Simone

Giovedì 16 novembre 2023, alle ore 18:00, presso la Sala convegni dell’Hotel San Domenico, in via Roma a Matera, presentazione del del libro “Nessuna come lei di Sara De Simone. L’evento, organizzato dalla nostra associazione in collaborazione con la libreria Di Giulio, è stato introdotto da Agnese Ferri e Francesco Moro, componenti di Amabili Confini.

Katherine Mansfield e Virginia Woolf, raffinate scrittrici e antesignane del modernismo del 900, sono le protagoniste di quest’opera, che tratteggia con dovizia di particolari il rapporto di amicizia tra due personalità così diverse per il temperamento e lo stile di vita, ma unite dalla stessa bruciante passione per la letteratura, ricostruendo in modo sorprendente e suggestivo il legame controverso ma al contempo autentico tra le due scrittrici, grazie al numeroso materiale ritrovato e finora inedito: lettere, quaderni di appunti, diari, scritti autobiografici, articoli, saggi critici e memorie.

Il rapporto tra Woolf e Mansfield è stato spesso descritto nei termini di una rivalità tra prime donne. Il denso volume di De Simone vuole sfatare questo mito, illustrando invece la complessa relazione tra due fuoriclasse nel panorama letterario di inizio Novecento, legate da una profonda vocazione alla scrittura, da onestà intellettuale e anche da una amicizia intensa, alimentata da un’ammirazione reciproca.

De Simone sa orchestrare questa massa di informazioni in modo accattivante e perspicace, seguendo un ordine cronologico inframezzato da approfondimenti, riflessioni e collegamenti in varie direzioni. È dunque un testo che non solo apre nuove prospettive sulle due scrittrici, ma coinvolge e affascina.

Breve bio di Sara De Simone

Nata a Caserta, vive a Roma. Si è laureata in Filologia romanza alla Sapienza di Roma e ha conseguito un dottorato in Letterature comparate alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha approfondito la sua formazione in Studi di genere all’Università di Utrecht e all’interno del Laboratorio di Studi femministi Sguardi sulle differenze. Ha tradotto con Nadia Fusini il carteggio tra Virginia Woolf e Vita Sackville-West (Scrivi sempre a mezzanotte, Donzelli 2019). Si occupa di critica letteraria sulle pagine culturali de il manifesto e Il Tascabile. È vicepresidente dell’Italian Virginia Woolf Society. È curatrice della sezione Poesia per Inquiete Festival e direttrice artistica di Eccentriche. Dialoghi su artiste fuori dal comune. Nel 2023 è uscito per Neri Pozza Nessuna come lei, che racconta la misteriosa e intensa amicizia tra due delle più grandi scrittrici moderne: Katherine Mansfield e Virginia Woolf.

“Nessuna come lei” (sinossi)

Nel luglio del 1916, Garsington, la villa di campagna della patrona delle arti Ottoline Morrell, non è solo un rifugio per obiettori di coscienza in piena Prima guerra mondiale, ma un vero e proprio teatro dove, settimana dopo settimana, approda «una compagnia di giro», pronta a esibirsi senza pudore. C’è chi legge Keats ad alta voce, chi dipinge nudi en plein air, chi alleva maiali, chi scrive opuscoli contro la leva obbligatoria. E poi c’è lei, Katherine Mansfield, detta anche Lili Heron, Elizabeth Stanley, Julian Mark, Boris Petrovsky, Matilda Berry: tutti nomi con cui è solita firmare i suoi racconti e poesie. Lytton Strachey, l’eccentrico scrittore del circolo di Bloomsbury, la trova «decisamente interessante», Bertrand Russell la definisce «una mente brillante», per Leonard Woolf è «straordinariamente divertente». L’unica che sembra non subire il suo fascino è proprio Virginia Woolf. «Mi tampina da tre anni» dice con aria snob, a proposito di quella «straniera» che arriva dalle colonie, indossa gonne corte e intona black spirituals accompagnandosi con la chitarra. Ma è questione di pochi mesi: nonostante le iniziali resistenze, qualcosa di misterioso e intenso scatta fra le due scrittrici, qualcosa che le uní a tal punto da fare di Katherine Mansfield una delle prime autrici pubblicate dalla Hogarth Press, la casa editrice dei coniugi Woolf. Qualcosa che Virginia stessa avrebbe definito come una «stranissima sensazione di eco». Questo libro, arricchito di numerosi materiali inediti in Italia, è la storia di quel nucleo misterioso e intenso al cuore della loro amicizia.

Scrittori allo specchio 2023

Scrittori allo specchio 2023

Terza edizione di “Scrittori allo specchio”

Matera – Dall’8 Settembre al 5 Ottobre 2023

Palazzo Malvinni Malvezzi – Piazza Duomo

Cinque prestigiosi traduttori si alternano, ogni settimana, per parlare dei grandi libri da loro curati

L’incontro con i capolavori della letteratura è una scintilla che può illuminare le nostre vite, un bagliore improvviso che scombina i pensieri e accende i cuori. I traduttori, come sapienti tedofori, mantengono viva la fiamma di quelle intense opere, ne preservano l’unicità, restituendoci intatte la forza e la bellezza delle parole.

Ospiti degli incontri

Venerdì 8 settembre
Ore 18:30

Rumore bianco
di Don DeLillo
“Un’ostinata leggerezza”
a cura di Federica Aceto

Federica Aceto

Federica Aceto (Formia, 1970), ha studiato a Napoli (Laurea in Lingue), Dublino (MA in Letteratura Anglo-Irlandese) e Roma (Master in Mediazione Linguistica e Culturale). Ha vissuto per cinque anni in Irlanda dove ha lavorato come lettrice presso il dipartimento di italianistica dello University College of Dublin. Ha tradotto oltre cinquanta titoli di narrativa e saggistica di vari autori, tra cui Don DeLillo, Martin Amis, Ali Smith, Stanley Elkin e Lucia Berlin. Nel 2015 ha vinto il premio Gregor von Rezzori per la traduzione del romanzo End zone di Don DeLillo. Oltre a occuparsi di traduzione, insegna lingua inglese nella scuola media del carcere di Rebibbia.

Giovedì 14 settembre
Ore 18:30

1984
di George Orwell
“La traduzione come distopia”
a cura di Daniele Petruccioli

Daniele Petruccioli

Daniele Petruccioli è nato e vive a Roma. Traduce da portoghese, francese e inglese. Insegna Traduzione Editoriale dal Portoghese e Teoria della Traduzione all’Università di Roma «Unint». Ha vinto i premi di traduzione «Luciano Bianciardi» 2010, «Annibal Caro» 2021, «Semeria casinò di Sanremo» 2022. Ha pubblicato i saggi Falsi d’autore. Guida pratica per orientarsi nel mondo dei libri tradotti (Quodlibet 2014), Le pagine nere. Appunti sulla traduzione dei romanzi (La lepre 2017), i romanzi La casa delle madri (TerraRossa 2020, nella dozzina dello Strega), Si vede che non era destino (TerraRossa 2023) e il racconto Sotto la città (Tetra-2022).

Giovedì 21 settembre
Ore 18:30

Un brav’uomo è difficile da trovare
di Flannery O’Connor
“Il volto crudele della gente per bene”
a cura di Gaja Cenciarelli

Gaja Cenciarelli

Gaja Cenciarelli, scrittrice e traduttrice, vive e lavora a Roma dove insegna Lingua e Letteratura inglese in un istituto tecnico. Ha scritto romanzi, racconti, interventi critici. Fa parte dei “Piccoli Maestri”, un’associazione che si pone l’obiettivo di promuovere la lettura nelle scuole, e ha pubblicato fra gli altri, Extra omnes. L’infinita scomparsa di Emanuela Orlandi (Zona 2006), Sangue del suo sangue (Nottetempo 2011), ROMA. Tutto maiuscolo come sulle vecchie targhe (Ventizeronovanta, 2015), Pensiero stupendo (Lite Editions 2015). Per Marsilio, nel 2019 sono usciti La nuda verità e nel 2022 Domani Interrogo.

Giovedì 28 settembre
Ore 18:30

La signora Dalloway
di Virginia Woolf
“Passi e pensieri in una giornata londinese. Giugno 1923”
a cura di Anna Nadotti

Anna Nadotti

Anna Nadotti, consulente editoriale Einaudi, traduttrice dall’inglese e critica letteraria. Collabora con numerose testate e con la Scuola Holden. Premio Pavese sezione Traduzione 2020 e Premio della rivista “Gli Asini” 2021. Fra gli autori da lei tradotti: A. S. Byatt, Amitav Ghosh, Anita Desai, Hisham Matar, Tash Aw, Maaza Mengiste, Rachel Cusk. Ha curato per Einaudi la nuova traduzione di Mrs Dalloway e Gita al faro, di Virginia Woolf.

Giovedì 5 ottobre
Ore 18:30

Il Circolo Pickwick
di Charles Dickens
“Una scatenata danza comica”
a cura di Marco Rossari

Marco Rossari

Marco Rossari, scrittore e traduttore, è nato a Milano nel 1973. Tra i suoi libri: L’unico scrittore buono è quello morto (Edizioni e/o, 2012), Piccolo dizionario delle malattie letterarie (Italo Svevo, 2016), Le cento vite di Nemesio (Edizioni e/o, 2016). Tra i tanti autori tradotti: Charles Dickens, Mark Twain, Percival Everett, Dave Eggers, Alan Bennett, Hunter S. Thompson, John Niven, Malcolm Lowry. I suoi libri più recenti sono Le bambinacce, scritto con Veronica Raimo (Feltrinellli 2019), e L’ombra del vulcano (Einaudi 2023)

“Tradurre è dunque innanzitutto far meglio conoscere ciò che merita di essere conosciuto meglio: perché edifica, infervora, rende più profondi; perché costituisce un indispensabile retaggio del passato; perché è un contributo alla conoscenza, sacra o d’altro genere.”

Susan Sontag

Gallery fotografica della rassegna

Presentazione del libro “Ciò che sai amare” di Antonella Radogna

Presentazione del libro “Ciò che sai amare” di Antonella Radogna

Martedì 9 maggio alle 18:30 a Matera, nella sala Laura Battista della Biblioteca Provinciale “T. Stigliani”, presentazione della silloge Ciò che sai amare (Passigli Editori, 2022) della poetessa e docente materana Antonella Radogna. Durante l’evento, organizzato dalla nostra associazione in collaborazione con la Libreria Di Giulio, dialogherà con l’autrice uno tra i più noti e apprezzati poeti italiani, Davide Rondoni, autore di innumerevoli pubblicazioni poetiche, narrative e saggistiche.

La raccolta Ciò che sai amare è un canzoniere d’amore di sessanta liriche che entra con forza nell’umano e ne rileva gli abbagli e le distorsioni, ma soprattutto la necessità che amare è saper vivere. Poesia a tutto tondo, dove le parole non sono soltanto segni dell’alfabeto, ma lacrime, sangue, dolcezza, gioia e sterzata continua per non restare nel guado, ma per affrontare il divenire con slancio e passione.

Formatasi in ambito teatrale, presso il Piccolo Teatro di Milano, Antonella Radogna è autrice oltre che di poesie, di saggi, racconti, testi teatrali e di una sceneggiatura per graphic novel. Le sue poesie sono apparse in diverse antologie e riviste nazionali e internazionali e tradotte in romeno, spagnolo e inglese. È vincitrice del Premio Nazionale di poesia “Isabella Morra” (2009) con la raccolta “A Margine” (Il Filo edizioni 2006), del Premio Internazionale “Roberto Farina” (2016) con la silloge “Paesaggio Liquido” (Fondazione Mario Luzi 2013) e con il libro di poesie “Ciò che sai amare” (Passigli editori 2022) si è aggiudicata il Premio Speciale “Rhegium Julii” 2023.

Di seguito la recensione a Ciò che sai amare della scrittrice e poetessa Loredana Pietrafesa.

Accostarsi alla poesia di Antonella Radogna significa compiere un percorso di incantamenti e suggestioni in cui l’impossibile diventa possibile e il reale immaginario. Le parole sono formule magiche che dischiudono ai nostri occhi mondi in cui i sensi si saziano e si inebriano. E questa magia che chiamiamo poesia rende condivisibile l’incondivisibile. La natura agrodolce della Lucania è un ininterrotto tappeto sonoro e odoroso che fa da sfondo quasi ad ogni pagina. La dedica dell’autrice al suo vento stremato e lieto è il primo, inequivocabile indizio. Il vento che torna fecondo/ nel tempo di marzo o che torna dal suo esilio errante/a soffiare dolce e potente sulla materia/della vita e dei sogni, il vento che Soffia forte la voglia di te e dei tuoi occhi fermi perché Oggi mi protegge solo un guscio di gheriglio/ da questo vento di maestrale che sei tu. È la natura in definitiva la vera protagonista della raccolta: Le soffici trame del cielo/iniettate dall’inchiostro violento/di uccelli in volo libero/indicano il mio cammino. E ancora: Siamo cespugli d’edera e timo/abbarbicati alle pareti franose/e impervie del presente.  Lei madre, lei amica, lei strega, complice, dea, lei che seduce, scuote, stordisce, consola: Dalla finestra come tuffo nell’acqua/ad occhi chiusi /mi doni cedri e frutti vivi a piene mani/mentre il muschio odoroso/delle comete in cielo disegna/vette da raggiungere/che non bastano. Elementi, forme e creature prendono vita e conducono l’autrice fino alle porte dei regni dove ella si rifugia, nei quali esplodono passioni, silenzi, fantasie, paure: Ho fatto l’amore/con il frinire incessante/delle cicale/e il tubare della tortora qui/sui rami dei pini mediterranei. La poetessa filtra tutti i suoi pensieri attraverso la natura, con la quale ha un rapporto intenso e simbiotico. La natura è la voce stessa dell’autrice. Essa modula sapientemente ogni vibrazione, scandisce ritmicamente ogni tremore, dipinge con lirico estro ogni sensazione, ogni verso. La poetessa, e noi con lei, osserva tutto con una lucidità a volte velata di malinconica mestizia, a volte pregna di desiderio incontenibile che esplode in gioia, tensione ad un seguito, ricerca di dialogo. Nella penombra si accende una luce e il vicolo cieco scopre uno sbocco verso l’infinito, e così l’amara sensazione di solitudine o le occasioni perdute o ancora l’incapacità di comunicare diventano altro e tendono verso l’immensa e perfetta coesione del tutto: Vorrei vivere rannicchiata lì/dove abitano tutte le albe/e i tramonti/in questo solo gesto/semplice e divino. Ed è allora che la poesia di Antonella Radogna viene liberata nell’altro da sé, perché l’autrice vive la sua esistenza non solo come esperienza dell’io, ma sempre rapportandola all’altro ed esplicitandosi nel “tu”, che diviene a sua volta strumentale alla realizzazione di un “noi”. È tuttavia un rapporto con l’altro da sé sofferto e a tratti ambiguo e misterico, spesso delineato attraverso la definizione dell’assenza e giocato tra l’attesa e la sorpresa: Sei presenza e assenza/crepitante/che mi fonde insaziabile a te. E l’assenza crepitante dà vita a una crepitante pazienza. O ancora: In attesa di te/e delle tue carezze improvvise/sono diventata straniera di me stessa/e rimango in ascolto del tuo frullo d’ali.

Antonella Radogna è molto attenta alla forma e allo stile, ma non si concentra solo sul linguaggio a scapito dei contenuti e dei messaggi. La sua poesia esplora, scava, ricerca il senso delle cose e degli affetti, si fonde al respiro del creato, rivela. Perciò emoziona fortemente, emoziona sempre. Antonella è la poetessa delle sfumature di buio e di luce, della parola urlata e sussurrata, del silenzio e della domanda, della passione impudente e della timida tenerezza, del bisogno di solitudine e del desiderio dell’incontro, coerente con i suoi ossimori stridenti/di ghiaccio infuocato/e deserti inondati/di impetuose maree. Ogni suo verso nasce da un profumo, cresce in un colore, irrompe in una lacrima, culmina in una visione, in una continua oscillazione tra sogno e realtà: Indosso l’alba/Il suo confine tra sogno e realtà/mi appartiene/margine in cui la parola/è violenza.

Sono sicura che tutti noi, dopo aver letto queste pagine, avremo un’immagine chiara di ciò che è poesia. E questa immagine lascerà in noi un’orma, un segno, una scia.

Amabili Confini 2023: cosa ci aspetta per l’ottava edizione della rassegna

Amabili Confini 2023: cosa ci aspetta per l’ottava edizione della rassegna

Sul tema “Tempo si alzerà, giovedì 4 maggio, il sipario dell’ottava edizione di Amabili Confini, progetto di rigenerazione sociale delle periferie mediante la narrazione. L’incontro si terrà alle 18.30 nella sala convegni del Museo Nazionale “D. Ridola” di Matera. Ospite di questa anteprima sarà lo scrittore, traduttore e sceneggiatore Edoardo Albinati, docente al penitenziario di Rebibbia e autore del libro Uscire dal mondo, pubblicato nel 2022 per Rizzoli. Dialogheranno con l’autore Maria Rosaria Salvatore e Agnese Ferri dell’associazione Amabili Confini.

Nato a Roma nel 1956, Edoardo Albinati insegna da quasi trent’anni nel penitenziario di Rebibbia. Dal 1984 è entrato a far parte della rivista «Nuovi Argomenti» dove ha pubblicato i suoi primi scritti. Ha esordito nel 1988 con la raccolta di racconti Arabeschi della vita morale seguita dal Il polacco lavatore di vetri (1989); Orti di guerra (1997), Sintassi italiana (2001), Svenimenti (2004, Premio Viareggio) e Tuttalpiù muoio (2006). Nei primi anni 2000 ha lavorato all’Alto commissariato ONU per i rifugiati in Afghanistan. Esperienza da cui è nato il libro Il ritorno. Diario di una missione in Afghanistan (2003, Premio Napoli). Ha tradotto numerosi autori anglofoni tra cui William Shakespeare, Vladimir Nabokov e Robert Louis Stevenson e scritto diverse sceneggiature per il cinema, collaborando con registi come Marco Bellocchio e Matteo Garrone. Tra le opere più recenti si ricordano: La scuola cattolica (Premio Strega 2016), Un adulterio (2017), il saggio Cronistoria di un pensiero infame (2018), Cuori fanatici. Amore e ragione (2019), Desideri deviati. Amore e ragione (2020), Velo pietoso. Una stagione di retorica (2021), La tua bocca è la mia religione (2022).

Amabili Confini prenderà vita dal 18 maggio al 15 giugno tutti i giovedì sera, in alcune delle piazze e dei luoghi di aggregazione dei quartieri materani. Il primo appuntamento vedrà ospite a Serra Venerdì la scrittrice Maria Grazia Calandrone. Seguiranno gli incontri con Carmen Verde, il 25 maggio a San Pardo mentre il 26 mattina nella Casa Circondariale di Matera e in serata ad Altamura. Il 1° giugno sarà la volta di Giordano Meacci nel rione Lanera, l’8 giugno di Anilda Ibrahimi a Villa Longo e il 15 giugno di Antonella Lattanzi a Serra Rifusa.

Abbinati singolarmente alle macroaree in cui la città di Matera è stata virtualmente suddivisa, gli scrittori dialogheranno con gli autori degli elaborati scelti per ciascuna area di provenienza. Il criterio di selezione dei testi pervenuti riguarderà essenzialmente la capacità di suscitare emozioni nei lettori.

Nel corso della rassegna saranno dunque riproposte le sezioni: “Amabili versi” dedicata alle poesie ispirate al tema dell’ottava edizione; “Periferie sociali” in cui si darà voce ai racconti dei migranti dei centri di accoglienza e dei detenuti della Casa Circondariale di Matera; “Amabili Alchimìe” ovvero spazi di condivisione con associazioni culturali attive nel territorio lucano e non solo; “Fuori zona”, riservata agli scritti giunti da altri luoghi della Basilicata e da altre regioni italiane. La seconda parte di ciascun incontro sarà riservata alla presentazione dell’opera dello scrittore ospite, in dialogo con un tandem di moderatori. La rassegna si concluderà il 22 giugno con il fuori programma Amabili Confini Off, insieme a Marcello Fois.

Tutto è pronto, siamo ormai in dirittura d’arrivo. Sarà un’edizione densa di appuntamenti imperdibili, sia per la qualità degli ospiti – alcuni nomi di spicco della narrativa italiana, un premio Strega 2016 e ben due finalisti allo Strega 2023 – che per la bellezza dei testi che ci sono pervenuti dai vari quartieri della città. Ancora una volta abbiamo potuto contare sulla dedizione dei docenti che si sono fatti portavoce di questa importante iniziativa tra i banchi di scuola, e sulla collaborazione di Tolbà e della Casa Circondariale di Matera dove la scrittrice Carmen Verde incontrerà i detenuti, protagonisti di un dialogo che si annuncia intenso e foriero di emozioni” – ha dichiarato Francesco Mongiello, ideatore e direttore artistico di Amabili Confini.

Presentazione del libro “Oria Fuma Francavilla guarda” di Michele Fanelli

Presentazione del libro “Oria Fuma Francavilla guarda” di Michele Fanelli

L’associazione Amabili Confini, in collaborazione con la Libreria Di Giulio, ha presentato il romanzo “Oria fuma Francavilla guarda”, opera prima di Michele Fanelli pubblicata da Schena Editore.

L’incontro si è tenuto giovedì 16 marzo alle 18:30, nella sala “Laura Battista” della Biblioteca provinciale “Tommaso Stigliani” di Matera.

Con l’autore ha dialogato il giornalista e scrittore Pasquale Doria. È intervenuto l’editore Angela Schena, mentre le conclusioni sono state affidate a Padre Basilio Gavazzeni.

Nel libro l’autore intraprende un viaggio immaginario in un mondo scomparso, che nei suoi ricordi è rimasto vivo, dolce e attuale. Il sottotitolo – “Storie di paese ai tempi di Carosello” – colloca il romanzo negli anni ’70 del secolo scorso. Racconti brevi sul filo dei ricordi e cronaca di vita quotidiana, di persone ordinarie, in carne e ossa, che si muovono nell’ambito del sistema di relazioni, denso e nutriente, della minuscola comunità di via Laura, a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. Un racconto del passato guardato con gli occhi del bambino e del ragazzo di allora. Un microcosmo di un Sud che si ciba di piccole storie e di tanti personaggi che hanno in sé dignità, valori, senso. Il libro è un memoir che si dipana nella rielaborazione dell’infanzia e dell’adolescenza, lasciando nella mente del lettore una scia di gradevolezza senza indulgere in un amarcord compiaciuto.